Carmilla
L’AUTORE
Joseph Sheridan Le Fanu nacque a Dublino nel 1814. Dopo la laurea in giurisprudenza collaborò con diversi giornali, di uno dei quali assunse la direzione e pubblicò numerosi racconti. Colpito da gravi lutti familiari, fu soggetto a depressione e si chiuse in se stesso. Grazie ai suoi scritti di fantasmi e vampiri è considerato uno dei maestri del racconto gotico. Con Carmilla ha creato il prototipo femminile della vampira. Morì di bronchite nel 1873.
LA TRAMA
Regione tedesca della Stiria – Laura, figlia del barone inglese Von Reichenbach, vive in un solitario castello. Una sera lei e il padre assistono all’incidente che colpisce una carrozza non lontano da loro. Non ci sono feriti, a parte Carmilla, figlia della passeggera, che però deve proseguire per forza il viaggio e non può fermarsi. Decide allora di lasciarla alle cure del barone che accetta di buon grado, vedendo in questa casualità un’occasione per lenire la solitudine di Laura.
Tra le due ragazze nascerà un’amicizia, molto particolare e altalenante, dovuta soprattutto agli strani comportamenti della nuova arrivata come il dormire per la maggior parte del giorno e camminare nel sonno la notte. Inoltre, la straordinaria somiglianza di Carmilla con un’antenata di Laura, raffigurata in alcuni ritratti della casa, suscitano curiosità e inquietudine. Quando altri strani eventi e inspiegabili malattie cominciano a diffondersi nella zona, nasce anche il sospetto che Carmilla nasconda in realtà una natura oscura.
DA NOTARE
La trama avvincente e ricca di suspense cattura il lettore: all’inizio l’autore ci accompagna adagio nel mondo in cui è ambientata la storia, permettendoci di conoscere i personaggi e le dinamiche delle loro vite. Ma dopo l’entrata in scena di Carmilla, la narrazione si fa più avvincente, arrivando all’apice della tensione e saziando la nostra curiosità.
Nel romanzo, che precede di ben 25 anni il “Dracula” di Bram Stoker e consolida le basi della narrativa vampiresca, Le Fanu gioca in modo perfetto con l’introduzione di indizi utili, sa quando accelerare o rallentare il tempo del racconto, lasciandoci fino alla fine con il fiato sospeso. Conosce le storie di folclore che fonde con il proprio stile, anticipando tecniche ed espedienti narrativi di cui si servirà, più tardi, la cinematografia.
INCIPIT
Prologo
Martin Hesselius, medico tedesco
Nonostante i miei studi approfonditi di medicina e chirurgia, non ho mai praticato né l’una né l’altra. Tuttavia, le due discipline continuano a destare in me un profondo interesse. Non è stato né per pigrizia né per capriccio se mi sono allontanato dall’onorabile professione che avevo appena intrapreso. La causa fu un banale graffio che mi feci con il bisturi. Il graffio mi costò la perdita di due dita, subito amputate, e quella, ben più dolorosa, della salute, perché da allora non sono più stato davvero bene, e di rado sono rimasto per dodici mesi di fila nello stesso posto. (tratto dall’edizione Feltrinelli, 2016)
Si ringrazia per la collaborazione a questa recensione Ilaria Villa.
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