Il destino ha ali di carta
L’AUTRICE
Tor Udall ha studiato teatro e cinema, per poi fondare una compagnia di teatro-danza in cui lavora come regista, sceneggiatrice e performer. Il destino ha ali di carta è il suo romanzo d’esordio: un vero e proprio fenomeno editoriale, conteso dagli editori di tutto il mondo alla Fiera di Francoforte.
Vive a Oxford con il marito e i figli.
LA TRAMA
I Kew Gardens, ovvero i giardini botanici di Londra, sono testimoni di molte vite, che spesso si intrecciano senza mai sfiorarsi. In questa storia, tuttavia, abbracciano l’esistenza di persone diverse che si sono ritrovate a ruotare l’una intorno all’altra.
C’è chi è lì per affrontare il dolore di una perdita importante, chi per affidare i propri segreti agli intricati rami degli alberi e alle pieghe precise degli origami. Chi come Harry, custode del giardino, osserva con occhi saggi le persone e indovina i loro stati d’animo, mentre si prende cura di fiori e piante, quasi fossero figlie.
Tutti sono soli e imprigionati, ognuno a suo modo. Con lo svelarsi di un segreto che va oltre il tempo stesso, riusciranno a trovare il proprio posto nel mondo.
DA NOTARE
Tor Udall è riuscita a rendere il paesaggio dei Kew Gardens vivo e partecipe della storia, abbandonando il ruolo di semplice “sfondo”. Le descrizioni sono particolareggiate al punto da permettere al lettore di vedere i giardini come se fossero dipinti di fronte ai suoi occhi, di sentire il quieto bisbiglio della natura che accompagna i personaggi in ogni pagina.
La prosa poetica e musicale supera i confini del tempo grazie a un alternarsi di passato e presente che si fondono con naturalezza. Gli innumerevoli flashback fioriscono senza una divisione netta dalla storia principale, ma rimangono ben distinguibili per mezzo dell’uso sapiente dei tempi verbali.
INCIPIT
Jonah è in piedi sulla soglia. Il profumo di sua moglie aleggia nell’aria, un’essenza che lei ha usato per anni. Lui rimane nel vano della porta, a esaminare le pareti bianco gesso, il parquet lucido, il copridivano rosso ricamato. Le mensole sono stipate di libri e dei ricordi di quando sono stati letti; ore trascorse insieme eppure da soli, separati da personaggi e continenti diversi. Il suo sguardo si ferma su un mazzo di fiori che ha comprato tre giorni prima, i petali gialli che cadono.
Si ringrazia per la collaborazione a questa recensione Chiara Barbero.
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