Gioco di ruolo: un hobby collettivo
Viene spesso abbreviato GDR o RPG – dall’inglese “Role-Playing Game” – il gioco dove i partecipanti creano la propria storia interpretando un personaggio.
È un hobby dove non esiste competizione ma una collaborazione mirata alla costruzione di una trama collettiva.
Lo scopo? Vivere un’avventura provando le stesse emozioni che si hanno leggendo un libro o guardando un film con la differenza che, nel GDR, i protagonisti sono gli stessi giocatori e l’intreccio narrativo si sviluppa attraverso le loro scelte.
Terminologia
È importante conoscere i termini tipici dell’ambiente del gioco di ruolo per poterlo comprendere nella sua interezza.
Campagna: l’insieme di sessioni che compongono una storia.
Manuale: è il libro che include le regole per creazione e sviluppo del mondo di gioco, dei personaggi e per la gestione dei combattimenti (con molti consigli per master e giocatori).
Master: colui che racconta la trama e arbitro delle meccaniche di gioco, è la persona che organizza la sessione. Questa figura è fondamentale perché, come un regista, gestisce l’universo in cui i personaggi vivono le loro avventure.
Party: il gruppo di giocatori che partecipa alla sessione.
PG: personaggio giocante interpretato da un giocatore.
PNG: personaggi non giocanti (gestiti dal master).
Sessione: è la seduta di gioco.
Sistema di gioco: il regolamento descritto nel manuale. Le regole indicano in che misura ciascun giocatore può influenzare lo spazio immaginato. La maggior parte dei giochi di ruolo prevedono l’uso di dadi con un numero di facce differenti (D20/D12/D10/D8/D6/D4).
La storia del gioco di ruolo
Nel 1923 H.G. Wells pubblicò il primo regolamento di wargame ludico “Piccole guerre”, un gioco tridimensionale che appassionò un mercato di nicchia per adulti curiosi di ricreare battaglie militari dall’epoca napoleonica in avanti. Ogni singolo segnalino/pedina rappresentava una squadra di soldati (come accade con le bandierine del più moderno Risiko).
Per il gioco di ruolo come lo si conosce oggi si dovrà attendere il 1974: quando la prima copia di Dungeons & Dragons vede la luce grazie alle idee di Gary Gigax e Dave Arneson.
I due autori rivoluzionarono il wargame ambientando il gioco in un mondo fantasy e rendendo l’esperienza più personale e immersiva.
Il giocatore, infatti, si ritrovò a gestire un singolo PG creato autonomamente, facente parte di un piccolo gruppo di avventurieri (impersonati a loro volta da altri giocatori): insieme avrebbero sviluppato i propri personaggi in base ai criteri descritti sul manuale.
Un cambio di prospettiva notevole per i partecipanti che potevano sentirsi i “veri protagonisti” delle avventure.
Dal ‘74 case editrici, sviluppatori e designer misero sul mercato ludico prodotti sempre più diversi e originali, ognuno collocato in un universo narrativo differente.
Tipi di giochi di ruolo
Negli anni il gioco si è adattato non solo al contesto in cui veniva sviluppato ma anche all’avvento di una tecnologia sempre più presente.
Giochi di ruolo da tavolo: chiamati anche “cartacei” sono i più comuni. Al gruppo occorre solo il supporto di carta, matite e dadi per giocare.
Giochi di ruolo dal vivo: conosciuti anche con l’acronimo di GRV o LARP – “Live Action Role Playing” – sono molto più simili a una rappresentazione teatrale. I partecipanti devono indossare dei costumi a tema e recitare in prima persona la parte del loro personaggio. Si svolgono in ambienti ampi, preparati per l’occasione.
Videogiochi di ruolo: trasposizione videoludica del tradizionale GDR. Di particolare rilevo sono i MMORPG “Massively Multiplayer Online Role-Playing Game” dove i personaggi si sviluppano in un mondo virtuale gestito interamente online su piattaforme dedicate al gioco. Un classico: World of Warcraft.
Alcuni videogiochi si collocano tra il GDR e il MMORPG dando la possibilità al giocatore di compiere delle scelte importanti in grado di modificare il corso della storia. I titoli più famosi sono: la saga di Fallout, The Witcher, Detroit Become Human, Heavy Rain o Broken Age.
Come funziona?
1. Parti dalle basi
Prima di tutto occorre trovare la persona che si occuperà di ideare la storia e far rispettare le regole del manuale (hai una trama in mente? Potresti essere tu il master del party) e concordare con un gruppo di 4/5 amici l’ambientazione che si intende giocare.
La storia può essere completata in una sessione di poche ore o nell’arco di molte serate, a seconda di quanto profonda e complessa sarà la trama.
Il master, quindi, potrebbe appoggiarsi a un modulo pre-fatto oppure scrivere una storia del tutto personalizzata. Il suo compito è creare un canovaccio che contenga le linee guida utili per gestire lo scenario di gioco.
2. Chi vorresti interpretare?
È il momento di prendere familiarità con le regole e costruire, con l’aiuto del master, il tuo personaggio.
I tratti salienti dei PG vanno appuntati su un foglio personale detto scheda. Queste informazioni sono semplici descrizioni per i giocatori e determinano in generale ciò che il personaggio può e non può fare in gioco.
Lavorare bene sulla scheda di un personaggio – soprattutto sul suo passato – è molto importante: più è accurato, più sarà di spessore. Pensa al tuo personaggio preferito di libri/film/serie tv. Cosa ti ha fatto innamorare di lui? Sono i difetti, le debolezze a rendere un PG umano, interessante. Un personaggio invincibile non è divertente da giocare. È attraverso i suoi limiti che, invece, amerai vederlo crescere.
3. È il tuo momento: divertiti!
La sessione inizia con il master che introduce l’ambientazione descrivendola ai giocatori. Da quel momento i partecipanti raccontano le azioni dei loro personaggi (in prima o terza persona), seguendo una coerenza narrativa.
Il master deve tenere traccia di ciò che succede in gioco, intervenire dove necessario e creare PNG che popolino il mondo di gioco.
Nella fase di rodaggio iniziale il party entra a far parte dell’universo narrativo e impara a conoscerlo, a comprenderne i limiti e le possibilità.
All’inizio è normale sentirsi un po’ spaesati ma è una sensazione che svanirà con il passare delle sessioni.
Ricordati: quando giochi, libera la tua immaginazione e lasciati trasportare dagli eventi, tenendo sempre a mente che l’obiettivo del GDR non è quello di vincere una competizione ma di vivere vere e proprie avventure.
Manuali chiave del genere
Sul mercato attuale è possibile trovare manuali in grado di soddisfare ogni esigenza narrativa.
Prima di giocare è fondamentale che i giocatori siano consapevoli delle tematiche che si andranno ad affrontare. La narrazione non deve mai urtare la sensibilità di nessuno. Il rispetto è alla base del buon gioco.
Ambientazione fantasy
Dungeons&Dragons: il più classico GDR di tutti i tempi. Comprende draghi, elfi, nani, magia e tutto ciò che sta alla base del genere fantastico.
Lex Arcana: concepito da Leo Colovini, Dario de Toffoli, Marco Maggi e Francesco Nepitello. Sviluppato da Quality Games.
Ambientato nel V secolo, in un mondo dove l’Impero Romano non si è mai diviso né dà segni di cedimento. Grazie all’affinamento delle arti magiche il potere politico è in continua crescita e l’Impero in espansione.
Ambientazione horror
Sine Requie: scritto da Matteo Cortini e Leonardo Moretti, prodotto da Asterion Press. A differenza degli altri giochi questo utilizza i tarocchi al posto dei dadi.
Il gioco è ambientato in un 1957 alternativo. Il punto di svolta accade durante il D-Day, il 6 giugno 1944, dove ogni persona morta, per qualche inspiegabile ragione, torna in vita come non-morto.
Vampire the Masquerade: sviluppato dalla White Wolf, il gioco è ambientato nel Mondo di tenebra. Un universo macabro e oscuro dove i vampiri governano il mondo da dietro le quinte.
Ambientazione super-eroistica
Project H.O.P.E.: creato da Limana Umanita e distribuito da Raven Distribution. I giocatori vestono i panni di Meta-Umani: prodigiosi supereroi in un’ucronia ambientata nella Seconda Guerra Mondiale.
Mutants and Mastermind: prodotto da Kaizoku Press. Basato su un universo fumettistico molto variegato per adattarsi ai gusti di ogni appassionato di “comics” americani.
Ambientazione fantascientifica/distopica
Cyberpunk Red: prodotto dalla Need Games è la continuazione di Cyberpunk 2020, il famoso gioco di ruolo scritto da Mike Pondsmith. Ambientato in un futuro cupo che rievoca il classico Blade Runner.
Nameless Land: scritto da Simone “Aces” Morini, pubblicato da Aces Games. Post-apocalittico crudo e violento dove i sopravvissuti devono scontrarsi con un mondo radioattivo, che non dà tregua.
Perché giocare di ruolo?
Il GDR è una forma teatrale che regala a master e giocatori, momenti di assoluta libertà e divertimento.
– Sviluppa la creatività. Per un autore il gioco di ruolo è fonte inesauribile di idee. Vedere come i personaggi vivono la trama e risolvono problemi ed enigmi è una scuola per un aspirante scrittore. Realizzare una storia con l’aiuto di un gruppo di amici arricchisce il bagaglio d’esperienze e fornisce uno slancio per la creazione di nuove trame.
L’ambientazione di Dungeons & Dragons, per esempio, ha sviluppato materiale per decine e decine di libri. I più famosi? La serie di Dragonlance, scritta da Tracy Hickman e Margaret Weis.
– Aiuta nelle relazioni. Il gioco incentiva le persone a instaurare amicizie e rafforzare i legami. Negli anni l’immaginario dell’hobby relegato a una “nicchia di nerd” ha perso di significato ma, anzi, si è sviluppato come importante strumento per il team building aziendale e nell’ambito del coaching.
– Svela lati del carattere tenuti nascosti. “No, sono timido, non riesco” è lo scoglio più grande per una persona che vorrebbe provare il gioco di ruolo ma pensa di non esserne in grado. Nell’ambiente del GDR nessuno viene criticato per come vuole o riesce a recitare la propria parte. Il rispetto per l’altro è alla base del buon gioco.
Se almeno una volta hai sognato di essere il protagonista di un’opera o se hai in testa una storia a cui vorresti dare vita, sperimenta il gioco di ruolo. Non c’è un limite d’età, nessuna controindicazione.
È un esercizio di fantasia che darà forma alle tue idee.