Scrivere un racconto: da dove si parte?
Avete mai scritto un racconto? A me è capitato di farlo sia come raccoglitore di frammenti di vita altrui, sia nella veste di narratore vero e proprio: cioè affidandomi all’immaginazione, alla fantasia. Ma oltre a Se non dovessi tornare*, che sta in bilico tra il racconto lungo e il romanzo breve, nei miei file sono custodite alcune storie a cui prima o poi vorrei tornare a dedicarmi, per capire se mi parlano ancora, che cosa mi dicono, e se vale la pena di farle conoscere.
Ogni volta che sento il bisogno di cimentarmi con la fiction, inevitabilmente vado a riaprire i libri in cui gli scrittori affermati espongono le proprie idee sulla scrittura, e spiegano come loro stessi la intendono, come la praticano. Il principio dell’iceberg di Hemingway credo sia stata per me la prima occasione per riflettere sul mio modo di approcciarmi all’uso della parola nella dimensione narrativa. Subito dopo sono arrivate le insostituibili Lezioni americane di Calvino, e mano a mano che scoprivo questo particolare genere, in cui l’autobiografismo si traduce in preziose lezioni di scrittura, ho iniziato ad arricchire la mia biblioteca con testi di altri autori: Primo Levi, Carver, Murakami, Foster Wallace, Paz sono solo alcuni dei nomi a cui periodicamente mi rivolgo per rinfrescarmi le idee. Non dimenticando, va da sé, di continuare a leggere romanzi e racconti che scelgo di volta in volta tra i classici e i contemporanei.
Scrivere è come pescare
Un libro che mi ha particolarmente colpito, e che proprio in questi giorni ho ripreso a leggere, è A pesca nelle acque più profonde di Paolo Cognetti, il cui sottotitolo, guarda caso, si presenta così: Meditazioni sull’arte di scrivere racconti. Più lo leggo e più lo apprezzo, e non solo per il dialogo che ogni volta instauro con l’autore, non solo per la fluida eleganza della sua scrittura, sempre chiara ed essenziale al punto giusto, ma anche perché Cognetti in quel libro offre al lettore una carrellata di citazioni e di richiami ai maestri del racconto dai quali non si può che imparare.
Per Cognetti, scrittore dei monti, dei boschi e della natura in genere, scrivere e pescare sono pratiche molto simili tra loro: “Che cosa si fa, mi dicevo, quando si va a pescare? Si sta da soli in riva all’acqua, che è la vita, cercando di catturare i pesci che ci nuotano dentro, che sono le storie”.
Come il pescatore, lo scrittore con pazienza riesce ad andare oltre la superficie dell’acqua, dove si nascondono i segreti del profondo, tenendosi pronto a pescarli, e combattendo, se necessario, quando arriva il momento giusto.
Non intendo qui proporre una recensione del libro. Quello che mi piace sottolineare è la forza dell’immagine che Cognetti ci propone fin dal titolo, la cui lettura consiglio vivamente a chiunque desideri misurarsi con il proprio “sé pescatore”.
Io non lo sono mai stato, un pescatore di pesci, ma ammiro molto quelli che lo sono per la loro capacità di trarre godimento ed energia dal senso dell’attesa. Li ammiro anche per l’accuratezza con cui si preparano al momento della pesca, scegliendo con cura gli attrezzi e il luogo in cui sistemarsi per poi passare a misurare, tagliare, annodare, calibrare, lanciare, rilanciare e ricominciare.
Mi sono fatto l’idea che la pesca con la canna altro non sia che un modo per meditare in silenzio mentre si cerca di ottenere un risultato.
Percepire le storie intorno a noi
Vi dice qualcosa, tutto questo? A me sì, e mi fa pensare che in fondo un pescatore di storie lo sono davvero, anche se, per molte ragioni, alcune le tengo ancora in frigorifero. Le percepisco anche ora, le storie. Anche ora, mentre sono in treno, quel “qualcosa d’intravisto” di cui parla Cognetti si riflette nelle figure di alcuni viaggiatori, nelle frasi che sento pronunciare, nelle storie di cui quelle persone sono portatrici, e in quelle evocate dagli scorci di paesaggio che dal finestrino scivolano nello sguardo.
La lenza è lanciata, vediamo cosa succede. E domani, magari, vado a riaprire il frigo.
*R. Scanarotti, Se non dovessi tornare, Nuova Narrativa Italiana, 2017 (il libro è stato pubblicato in formato eBook e può essere ordinato dal sito www.nuovanarrativaitaliana.it)
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