Il risveglio della signorina Prim
L’AUTRICE
Natalia Sanmartin Fenollera è nata in Galizia nel 1970. Laureata in legge, è una giornalista che si occupa più che altro di economia. Il risveglio della signorina Prim, pubblicato nel 2013, è il suo romanzo d’esordio.
LA TRAMA
Prudencia Prim, trent’anni e un’istruzione notevole, arriva al paese di Sant’Ireneo d’Arnois con la voglia di lasciarsi alle spalle una vita frenetica e un lavoro d’ufficio che la fa sentire vuota e insoddisfatta. Ha risposto ad un annuncio per un posto di bibliotecaria nella casa di un “gentiluomo” e crede che quell’occupazione faccia proprio al caso suo. Quando però conoscerà il nuovo principale, i suoi metodi anticonvenzionali per impartire un’istruzione ai bambini del paese e la mentalità d’altri tempi a cui tutti gli abitanti ispirano i propri comportamenti, si convincerà di trovarsi di fronte non solo a un nuovo lavoro, ma anche a un altro modo di intendere la vita. E dovrà scegliere da che parte stare.
DA NOTARE
Sant’Ireneo d’Arnois, il paese che fa da scenario alla vicenda, è una località inventata, ma l’autrice ce la descrive con attenzione, ce ne fa assaporare l’aspetto e soprattutto l’atmosfera. Nel corso della lettura il luogo assume un ruolo che va ben oltre a quello di semplice ambientazione e diventa esso stesso personaggio, in grado di interagire con la protagonista, interrogarla e sollecitarne il “risveglio”, di cui si fa cenno già nel titolo. Un vero e proprio intreccio nel romanzo non c’è, perché non sono tanto le azioni dei personaggi che l’autrice vuole raccontare, quanto le ragioni che stanno alla base delle loro scelte di vita. Il tutto con grande leggerezza e all’insegna delle cose semplici. La signorina Prim è alle prese con un viaggio interiore, a cui i luoghi e i dialoghi con le persone offrono la strada per essere affrontato.
INCIPIT
Tutti a Sant’Ireneo d’Arnois commentarono l’arrivo della signorina Prim. Il pomeriggio in cui la videro attraversare il paese era soltanto una candidata che andava a un colloquio di lavoro, ma gli abitanti del luogo si conoscevano abbastanza per sapere che un posto vacante era un bene effimero da loro.
Molti ricordavano ancora quel che era accaduto anni prima con la maestra della scuola materna. Si erano presentate ben otto candidate, ma soltanto a tre era stato concesso di esporre i propri talenti. La cosa non denotava un disinteresse per l’educazione – a Sant’Ireneo d’Arnois il livello educativo era eccellente –, ma piuttosto la convinzione dei suoi abitanti che un’ampia scelta non implicava maggiori probabilità di fare quella giusta.
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