Il sentiero
Vi è capitato di cominciare a leggere un libro e di far fatica a fermarti? A me spesso e di solito questo accade perché la trama è avvincente, ma soprattutto perché è ben costruita. È l’arte dell’autore di saper narrare che fa la differenza. Perché quando leggiamo non vogliamo solo sapere come va a finire la storia, ma anche entrare a farne parte. Peter May con Il sentiero ce ne fornisce un esempio.
L’AUTORE
Peter May è nato a Glasgow nel 1951 e vive in Francia. Giornalista e autore di innumerevoli serie televisive, ha scritto una ventina di romanzi, di cui solo sei sono attualmente disponibili sul mercato italiano. Tra questi spicca la “Trilogia di Lewis” formata dai romanzi: L’isola dei cacciatori di uccelli, grazie al quale è stato insignito del prestigioso Prix Les Ancres Noir, L’uomo di Lewis e L’uomo degli scacchi, pubblicati in Italia da Einaudi Stile Libero.
LA TRAMA
Un uomo si risveglia fradicio e tremante su una spiaggia senza più ricordare chi sia e perché si trovi lì. Ben presto scopre di avere affittato un cottage sull’isola di Harris, per condurre alcune ricerche su un fatto misterioso avvenuto nel 1900 allo scopo di scrivere un libro, di cui però non trova nessuna traccia. Ad infittire l’enigma si aggiungono il ritrovamento del cadavere di un uomo morto violentemente e con numerose punture di api sulle mani e l’ostinazione di un’adolescente nel voler ritrovare il padre, che si rifiuta di ritenere morto.
DA NOTARE
L’idea di May di aprire il romanzo con un uomo che ha perduto coscienza di sé e che ha bisogno di riguadagnare la propria identità ottiene come risultato di calamitare l’attenzione del lettore che fa suo, fin da subito, il dramma del personaggio.
Il giornale The Guardian ha definito questo romanzo un ecothriller e infatti il tema ambientale, relativo all’urgenza di proteggere le api se si vuole salvare il pianeta, sta alla base del romanzo. Si può dire anzi che ne costituisca lo scopo, l’argomento forte di cui May ha voluto parlare. Ma l’autore è bravo a tenerlo sullo sfondo, al servizio di una trama brillante e ricca di colpi di scena. Vicende e personaggi, che sembrano appartenere a piani narrativi diversi, si alternano e s’interrompono a vicenda, stuzzicando la curiosità del lettore che non riesce a smettere di leggere. Le Isole Ebridi, con la loro natura selvaggia e magnifica, non sono solo uno scenario ma diventano esse stesse un personaggio importante, capace di interagire con i protagonisti della vicenda, interpretandone stati d’animo e umori.
INCIPIT
La prima cosa di cui prendo coscienza è il gusto del sale. Mi riempie la bocca. Invasivo. Pervasivo. Mi domina completamente, soffocando tutti gli altri sensi. Finché non mi coglie il freddo. Mi culla fra le braccia, mi stringe. Tanto forte che mi sembra di non riuscire a muovermi, solo a tremare. Un tremito rabbioso, incontrollabile. E in chissà quale angolo della mente so che è un bene. Il mio corpo sta cercando di generare calore. Se non tremassi, sarei morto.
Si ringrazia per la collaborazione a questa recensione Luca Marinelli.
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