La lunga strada della vendetta

Ci sono libri difficili da catalogare perché nascono proprio dall’intenzione dei loro autori di mescolare generi diversi, operazione tanto affascinante quanto delicata. Il rischio di creare un ibrido poco coerente infatti è molto elevato. Joe R. Lansdale invece ce ne fornisce un esempio ben riuscito nel suo romanzo La lunga strada della vendetta.

L’AUTORE

Joe R. Lansdale, nato nel 1951 a Gladewater, Texas, è un autore che spazia dal noir all’horror, dal fumetto al western, dalla fantascienza al thriller. Ha scritto parecchi romanzi, diverse raccolte di racconti, testi per la televisione e sceneggiature per il cinema.

LA TRAMA

Una Ford Thunderbird nera e scintillante si aggira per i vicoli angusti di Gotham City e nella vicina riserva indiana, falciando i passanti e seminando il terrore. Tocca allo sceriffo locale mezzosangue, detto Viso Pallido, districare le bizzarre testimonianze dei sopravvissuti. Mentre nelle strade i cadaveri spuntano come funghi, nell’oscurità si muove anche il giustiziere tormentato Batman. Riuscirà a fermare l’antica maledizione che pende sulla città? Nel romanzo si intrecciano le tradizioni mistiche pellerossa e la tecnologia distruttiva rappresentata dalla feroce “muscle car” guidata da un potere soprannaturale.

 

DA NOTARE

L’autore risolve il problema tecnico di introdurre Batman in un romanzo pulp, e quindi fuori dal fumetto, suo contesto naturale, usando l’espediente del diario personale nel quale l’eroe registra i propri stati d’animo. C’è una duplice voce narrativa: il narratore esterno e i monologhi di Batman indirizzati al maggiordomo Alfred. La scrittura tiene al laccio il lettore, facendo entrare in azione il giustiziere solo nello scontro finale con il male. Interessante è l’allestimento cinematografico delle sequenze, ottenuto attraverso l’indicazione della location e dell’orario degli accadimenti.

 

INCIPIT

In principio era il buio.

Poi furono i fari.

Si fecero abbaglianti.

E ciò era bene.

Udite, udite.

Coraggio, pensò Harders, potrebbe andare peggio.

Se ne stava in mezzo all’immondizia e guardava dall’altra parte del vicolo.

La sua gamba era lì in fondo.

Si ringrazia per la collaborazione a questa recensione Alessandra Pritie Maria Barzaghi.

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